

Il regista Johannes Bramante racconta Antigone
Intervista esclusiva con Johannes Bramante, regista di Antigone.
Secondo le parole del giovane regista questo spettacolo nasce dal mito, un mito che nella sua eternità resta vivo in noi. Ha scelto un testo e un’ambientazione contemporanea, infatti le attrici, Antigone e Ismene, vivono in una Roma dei nostri giorni.
La dimensione tragica e mitologica è interiore accompagnando le protagoniste nella loro vita quotidiana.
L’universalità del suo spettacolo, prosegue Bramante, è da ricercare nei personaggi, che dimostrano come l’universalità del mito sia insita nell’uomo. I personaggi sono umani ma conservano la mitologia. È proprio l’umanità del mito a renderlo sempre, da sempre e per sempre attuale e presente.
Il linguaggio rappresenta, per il regista, la vera particolarità del suo Antigone. Uno spettacolo articolato in tre atti: nel primo e nel terzo è stato scelto un linguaggio corrente, attuale, mentre il secondo rappresenta uno scorcio di antichità, e per logica è recitato in versi.
Ma è il concetto di verso che interessa maggiormente Bramante, il verso che declinato e contestualizzato nella realtà rappresenta la particolarità dello spettacolo.