presenta
TRAPULÒN
in lingua romagnola di Aldo Spallicci
dallo Pseudolo di Plauto
regia di
Gigi Palla
con
Barbara Abbondanza e Camillo Grassi
musiche di Francesco Balilla Pratella
La Bottega del Teatro Franco Mescolini prosegue il suo percorso di rilettura della commedia classica greco/latina portando in scena lo Pseudolus di Plauto nella traduzione in versi romagnoli di Aldo Spallici (1886-1973). Medico, poeta,
repubblicano, perseguitato come antifascista sin dal 1926 fu obbligato al confino; come deputato partecipò all’Assemblea Costituente e come senatore all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa; nel corso della seconda legislatura e del Governo De Gasperi ebbe numerosi incarichi governativi per il nascente Ministero della Sanità e per quello al Turismo. Dallo studio dei classici latini, approfonditi in modo interdisciplinare a partire dai trattati di medicina, sviluppò e ampliò lo studio dedicandosi anche ad approfondimenti sulla lingua e sulle tradizioni romagnole. Come divulgatore della cultura romagnola, nel 1920 fondò la rivista «La Piê» (ancora oggi attiva), assieme a Francesco Balilla Pratella e ad Antonio Beltramelli.
Trapulòn è una commedia che s’intreccia in modo solido, pur senza gravità, attraverso questo tipo di studio e di scelte di vita, indagando la lingua volgare dei luoghi in cui Plauto nacque, grazie anche al supporto delle musiche di scena composte da Francesco Balilla Pratella nel 1947. Il musicista, noto come compositore futurista, fu a sua volta impegnato con particolare dedizione allo studio, alla raccolta e alla valorizzazione dei canti, delle musiche e delle danze della tradizione romagnola. Tra i pionieri dell’Etnomusicologia italiana, fu anche tra i membri fondatori del Folk Music Counsil sempre nel 1947.
L’opera, simbolicamente intesa dagli autori come rinnovo di un’antica amicizia, non è mai stata allestita; ma, su invito di Cesare Questa, è già stata presentata nella sua integrità alla XVI Lectura Palutina Sarsinatis nel 2012 dalla musicologa Roberta De Piccoli (autrice del ritrovamento e della valorizzazione del manoscritto musicale).
Il progetto proposto e realizzato dalla Bottega di Teatro è, quindi, un evento unico e di rilevante importanza. La compagnia e il regista, con questa proposta, non intendono operare un recupero filologico frutto della collaborazione tra Spallicci e Pratella, ma considerano fondamentale sottolineare la freschezza della proposta plautina nella rilettura linguistica e della tradizione romagnola. La vis comica dei personaggi (qui più che mai vicini alle funzione delle maschere della Commedia dell’Arte), la vitalità, la simpatia, l’ospitalità, il piacere di esprimere con umorismo e ironia se stessi, saranno al centro del Laboratorio formativo annualmente promosso e finanziato dal Comune di Sarsina per la diffusione del repertorio plautino.
Partendo dall’attenta riproduzione dei modi di vivere e di intendere la vita sviscerati e considerati nel testo di Spallicci, attraverso un gioco dinamico tra passato e presente, si arriverà ad evocare alcuni luoghi legati all’immaginario collettivo sin dagli anni del boom economico: i bagni, le balere, le osterie delle colline, i camping e, più in generale, gli spazi di convivialità.
Romagnoli saranno gli interpreti: gli attori esperti della Bottega del Teatro Franco Mescolini, che hanno già dato prova di una salda dimestichezza con la commedia classica nei fortunati precedenti di Asinaria e Pluto, oltre ch alcuni giovani, tra i 18 e i 35 anni, che saranno selezionati per partecipare al Laboratorio stesso.
Con intenti simili, per l’esecuzione delle musiche di scena che completano la drammaturgia della commedia, grazie all’auspicato sostengo degli sponsor, il progetto si potrebbe avvalere della presenza di un sestetto di fiati.
Il Laboratorio formativo si focalizzerà ovviamente su questo Pseudolus/Trapulòn che, della vis comica dei suoi personaggi fa il suo motore fondante, nell’evidenza di una trama che permette invenzioni estemporanee tipiche dei procedimenti compositivi dei comici di giro e della loro capacità di improvvisazione. Come anche di un’espressività fisica sovraesposta (tipica appunto delle maschere) che andrà ad accompagnare e sostenere l’interpretazione linguistica per rendere del tutto fruibile la commedia anche a chi romagnolo non è, e, magari si sta godendo una vacanza nella regione e vorrà approfittare di una delle diverse proposte culturali, una tra le più rilevanti invero, di cui il territorio è ricco, soprattutto nella stagione estiva.
L’obiettivo infatti è quello di realizzare uno spettacolo gioioso, vitale e divertente come la terra che vogliamo celebrare.