Giuseppe Cederna ci racconta il “suo” Marcovaldo e racconta anche un po’ di sé stesso, perché le biografie dei grandi interpreti, a volte, si intrecciano con quelle dei personaggi che incontrano.
Le parole di Calvino, uscite dalla sua penna più di mezzo secolo fa, potrebbero essere state scritte oggi.
Visionario come tutti i grandi artisti, Calvino è profetico e ci racconta di una natura che cerca spazio in città, di una civiltà (o inciviltà?) del consumo, di quanto sia in salita la strada per chi è povero.
Marcovaldo è l’antieroe di cui si sente il bisogno, il candido personaggio che può stupire una generazione orientata alla performance che non sa quanto possa essere bello perdere tempo, gettare lo sguardo su dettagli solo apparentemente insignificanti, appassionarsi nel vedere crescere una foglia.
Il racconto di Giuseppe Cederna e le immagini di Sara Colaone ci condurranno nel mondo di Marcovaldo. Un mondo che vale la pena esplorare per (ri)scoprire “i mutamenti delle stagioni e i desideri del nostro animo”.